giovedì 29 dicembre 2016

step_23: Un colore selvaggio

I Tuareg - Uomini Blu


I Tuareg sono un popolazione autoctona nord-africana (Berberi), tradizionalmente nomadi, e vivono principalmente nella deserto del Sahara (Mali, Niger, Algeria).


I tuareg vengono spesso definiti "Uomini Blu", e ciò deriva dall'usanza degli uomini di coprirsi il capo ed il volto con un velo blu; il contatto costante del tessuto con la pelle porta una colorazione temporanea della stessa, tale da identificare i Tuareg come Blu anche quando non indossano la Tagelmust.

La tagelmust non viene tolta nemmeno durante il sonno; solo durante i pasti, per ovvi motivi pratici, il velo può essere spostato ma solo da davanti alla bocca per consentire l'inserimento del cibo.
Tale attaccamento al tessuto nasce da una ragione pratica: proteggere occhi e vie respiratorie dalla luce e dalla sabbia spostata costantemente dal vento.


La popolazione Tuareg è fortemente gerarchizzata in caste, individuate dal colore della tagelmust (indaco per i nobili e sempre più chiaro scendendo di grado) e da come essa viene portata.


(Tuareg, foto di Francisco J. Agullar, fonte: https://blogmuchomasqueunviaje.com/2014/11/06/viaje-al-desierto-tuareg/)

step_22: Il colore in architettura

Moschea Blu
Sedefkar Mehmet Ağa
1597-1616
Istanbul

Sultanahmet camii, meglio conosciuta come Moschea Blu, è una delle più importanti moschee di Istanbul.
Il nome deriva dalle 21000 piastrelle in ceramica blu, principalmente posizionate sulle cupole e sulle guglie.
Il colore blu è molto presente anche in interno, in quanto colore principale di molte decorazioni e vetrate, che filtrano la luce rendendola azzurra.




(vista esterna, fonte:http://www.greecemedtravel.com.au/filelibrary/images/Istanbul2.jpg)





(vista interna, fonte: http://www.aluxurytravelblog.com/2016/08/07/unlock-turkey-your-key-to-luxury-travel-in-turkey/)

martedì 13 dicembre 2016

step_20: I colori nella moda

Visitando i vari portali legati al mondo della moda, si può osservare che spesso il blu è parte delle palette di tendenza annuale, basti pensare allo snorkel blu (molto simile al nostro Blu di Prussia), presente nella classifica dei 10 colori più usati nella moda della primavera 2016, secondo il sito Instyle.

Per quanto riguarda il Blu di Prussia in particolare, cercando tra la sartoria di prezzo e qualità elevati ho trovato il sito statusindiafashion.com, una prestigiosa marca Indiana di vestiti di lusso, che nel suo catalogo offre il capo BN87: un abito color Blu di Prussia con dettagli blu scuro, ricamati a mano.





(bn87, fonte foto: http://www.statusindiafashion.com/prussian-blue-imported-fashion-suit-87.html)

Prussian Blue - La rivista

prussianblue.fr è una rivista Francese, la cui pubblicazione avviene in formato web e cartaceo, che tratta principalmente il tema dell'arte contemporanea e della moda.

Il magazine si rivolge ad un pubblico di appassionati, non per forza esperti del settore, e anche dilettanti, 'nel miglior senso della parola' come la redazione specifica chiaramente.

Ogni numero contiene una grande collezione privata francese o straniera, uno studio dell'artista in questione, l'analisi del mercato dell'arte, una rubrica sui critici d'arte e gli scrittori, diverse serie fotografie inedite.

Agli occhi di chi scrive la rivista appare interessante, ma fortemente penalizzata dall'impossibilità di impostare una lingua del sito diversa dal francese.


(screenshot del sito)

venerdì 9 dicembre 2016

step_19: Anatomia di un colore

Blu di Prussia - Vita, non-morte e miracoli.

Il Blu di Prussia è una tonalità di Blu, che nasce intorno al 1700 a Berlino, e non muore, poiché ad oggi non si è ancora verificato nessun caso di morte di un colore.
È un colore che viaggia nella storia, rendendosi parte della cornice di importantissimi eventi, talvolta gloriosi, talvolta deplorevoli.


Lo possiamo infatti incontrare sulla divisa di Napoleone e dei suoi soldati durante le campagne d'Europa, lo possiamo intravedere sulle pareti dei campi di concentramento di  Auschwitz e Majdanek, come traccia del veleno usato per portare alla morte i milioni di prigionieri dei campi di sterminio.


È un colore diffuso il Blu di Prussia, e l'abbiamo avuto sotto gli occhi spesso, magari senza notarlo.
Era sulle nostre tavole di disegno tecnico, in quanto la maggior parte delle chine utilizzate per il ripasso sono di questo colore, ed era nel cielo delle sere d'estate, come van Gogh ha saputo testimoniare. 

Il Blu di Prussia è quindi uno dei colori più famosi e fortunati dell'intero spetto cromatico, e chi scrive è sicuro che anche in futuro parteciperà agli eventi che scriveranno la storia, nelle piccole e grandi cose.